Il ritorno


L’ultimo post prima di questo risale al 15 gennaio 2010 ma non era in coma e nemmeno latitante in qualche anfratto coperto dalla macchia mediterranea. Nel 2009 è nato il progetto Moschebianche, un blog condiviso con altri quattro amici che partito per scherzo si è invece ritagliato uno spazio rilevante nella blogosfera.
Ma su moschebianche.it che ovviamente ancora esiste, aggiornato quotidianamente e più volte al giorno e che vi consiglio, se non l’avete ancora fatto, di leggere e tenere trai vostri preferiti, non si possono pubblicare gli stessi contenuti di un blog personale semplicemente perché personale non è.
Ho trascurato Spifferi perché portare avanti i due blog era molto faticoso ma oggi, con Moschebianche avviato e con numerosi collaboratori che danno una mano a tenerlo in piedi penso di poter riprendere parallelamente anche Spifferi o almeno ci proverò.
Ma ora “ciancio alle bande” e riprendiamo a leggerci e a scriverci.

Moschebianche.it


Cari lettori, è nata una nuova entità sul web.
Si chiama Moschebianche.it ed è una via di mezzo tra il giornale online e il blog.
In un certo senso è un figlio di questo blog.

Ci scrivo anche io, faccio parte del gruppo fondatore composto da quattro giovani di belle speranze.
Un domani, se la testata meriterà di essere registrata come testata giornalistica ufficiale al tribunale della stampa, diventerà un vero e proprio giornale.

E’ un progetto che mi impegnerà parecchio ma Spifferi continuerà ad esistere.
I miei articoli di attualità legati alla cronaca e alla politica li leggerete su moschebianche.it ma le foto curiose, le gallerie fotografiche, i gadget e le altre chincaglierie del web continuerete a trovarle su spifferi. Oltre ai miei commenti sul mondo dell’informazione e ogni tanto i miei racconti.

Vi chiedo la stessa attenzione e simpatia dimostrate per spifferi anche per questo nuovo progetto al quale tengo parecchio.

In Iran è caos totale


In Iran la polizia ammazza o almeno così appare dalle poche immagini e notizie che giungono da Teheran attraverso i blog, facebook e soprattutto Twitter, il social network di microblogging che sarà il tormentone dei prossimi mesi appannando Facebook.
Una riflessione dal punto di vista dell’informazione.
Faccio alcune premesse così mi risparmio le accuse di insensibilità. In Iran c’è un regime, basato su elezioni palesemente truccate, con brogli evidenti documentati o documentabili dove la polizia placa le insurrezioni con le armi e dove l’informazione è bloccata e la censura è totale.
Detto questo, per assurdo e a puro titolo provocatorio (per provocare riflessioni appunto) mi chiedo e vi chiedo: ma voi vi fidate delle informazioni che vengono dagli utenti di twitter? E’ informazione democratica? E’ pluralista?
La risposta immediata nel caso dell’Iran è che è l’unica che abbiamo per colpa del regime. Questo non significa però che non si possa discutere sulle fonti. Insomma se analizzo l’informazione internettiana italiana, di pluralismo monopolizzato da un pensiero comune antagonista e complottista sinceramente non me la sentirei di fidarmi, prenderei tutto quello che ne viene fuori con le pinze.
Se il “bloggismo” si sostituisce al giornalismo vince il pluralismo ma non certo la qualità dell’informazione.

Nuove sezioni del blog


Ho aggiunto due sezioni al blog, vi potete accedere della barra immediatamente sotto l’intestazione, alle sezioni già presenti HOME e CHI SONO si sono aggiunte le sezioni RACCONTI e CONTATTI.

La sezione RACCONTI contiene una serie di racconti scritti da me. Il più vecchio risale a parecchi anni fa, diciamo pure una quindicina di anni mentre il più recente risale a qualche mese fa.

La sezione CONTATTI come dice la parola stessa contiene tutti i recapiti utili per raggiungermi via internet.