Chi guiderà il PD?


Ad Ottobre si terrà il Congresso Nazionale del Partito Democratico dal quale uscirà il nome del nuovo segretario. In lizza ci sono Dario Franceschini e Pierluigi Bersani, due personaggi molto diversi, che incarnano le due anime del partito. Mi dispiace che non si sia concretizzata la terza candidatura, quella di Chiamparino, sindaco di Torino, uomo veramente “nuovo” e proveniente da quella parte pragmatica del PD di cui fanno parte anche Cacciari, l’ex sindaco di Firenze Domenici e altri amministratori “illuminati”. D’altro canto ora Chiamparino, essendosi tirato indietro per continuare a fare il sindaco, avrà meno voce in capitolo nel dibattito che porterà al congresso.
Mi permetto di segnalare come si stiano già distinguendo i giovani che per come la penso io si stanno segnalando in negativo, come la Serracchiani che si lamenta dell'”apparato” e viene da chiedersi “ma chi ti ha messo in lista per le Europee?”.
Questo per il “nuovo” PD sarà un problema. I giovani rampanti che sfruttano l’idea a mio avviso fuorviante del bisogno di svecchiare il partito dal punto di vista anagrafico.
In realtà il partito ha bisogno di nuovi occhi, di intelligenze fresche, che capiscano come va il Paese, che intercettino i bisogni dei cittadini, e in questo discorso, l’età anagrafica conta poco molto di più l’esperienza di amministratori e sindaci che nel paese reale si sono sporcati le mani.
Il sondaggio più recente pubblicato ci dice che Bersani è 16 punti percentuale in vantaggio rispetto a Franceschini e vorrei ben vedere! E’ stato uno dei pochi ministri del governo Prodi all’altezza del suo compito.