Papa Francesco mi destabilizza


Scarpe nere di papa FrancescoLo ammetto, sono un po’ destabilizzato.
Sì, perché dopo una vita a difendere mediaticamente la Chiesa, a spiegare che le scarpe rosse del Papa sono segno che ricorda il martirio e sono confezionate da un ciabattino e non sono di Prada; dopo anni a combattere contro la storia che la Chiesa sarebbe ricca perché i cardinali e i vescovi portano la croce o gli anelli d’oro e la sesquipedale sciocchezza che “se fondessero quell’oro per darlo ai poveri…” e che la mantellina in ermellino del Papa è un indumento tradizionale non assemblato in spregio dei poveri animaletti o per lusso e che l’imponente servizio di sicurezza che gira intorno ad un pontefice è inevitabile perché è un personaggio molto esposto e da tanti odiato e, come ci testimoniano eventi del passato, anche possibile bersaglio di attentati terroristici e dopo che ho spiegato che la “papamobile” non è un’auto di lusso ma un mezzo modificato per fare in modo che un papa, spesso avanti negli anni, possa comodamente passare in mezzo alla folla in piazza senza rischiare che qualche folle o peggio violento gli faccia del male e che insomma, tutti questi gesti esteriori non sono importanti quanto l’umiltà interiore e che l’amore preferenziale per i poveri si vive e si testimonia anche senza bisogno di fare grandi gesti esteriori, arriva papa Francesco. Continua a leggere