Bare su due ruote



– Una bara su due ruote – mi ripeteva – la moto è una bara su due ruote.
– Mamma mia, fammi toccare ferro e poi la mia non è una moto ma è uno scooter, certo 250 cc di cilindrata non sono pochi ma nemmeno tantissimi.
– Una bara su due ruote!
Qualche inconveniente in effetti c’è, soprattutto nel rapporto nel rapporto con gli altri abitanti della strada.
Neri fumi di scarico da olio bruciato male, fazzolettini da naso, mozziconi di sigarette, gomme da masticare, acqua sporca da spruzzino del tergicristalli, tutte provenienti dal cafone che ti sta davanti in auto e poi pigne sul casco nei viali alberati, api, moscerini, pietre impazzite scagliate dal decespugliatore dell’operaio a bordo strada, pozzanghere di acqua mista a olio… devo continuare?
Chi utilizza lo scooter come me tutti i giorni fino a quando il meteo permette (e a volte anche quando non permette) sa di cosa parlo e sa anche che oltre agli automobilisti, gli autisti dei bus e gli autotrasportatori a bordo di raffinerie ambulanti, bisogna avere a che fare anche con i pedoni.
Sì, proprio loro, quelli che si tuffano manco fossero sul trampolino alle olimpiadi sulle strisce pedonali sottostimando l’incedere del motociclo. Se a stagliarsi all’orizzonte è un’auto si guardano bene dall’impegnare il passaggio pedonale, se invece è uno scooter se la prendono con calma e rischiano l’attraversata.
Sarebbe disonesto tacere sulle tantissime scorrettezze commesse dai centauri e quindi sarò disonesto e non le citerò.
Si può morire in scooter per una manovra azzardata, per una distrazione fatale e, ultimamente, anche per uno sputo.